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Le Rivindicules nella storia

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Castelnovo del Friuli

Verso la fine dell’ottocento, c’era un comune di quasi 4000 anime, senza un vero centro e composto da tante borgate, disperse sulle colline. In questo comune collinare la vita non era per niente facile: gli uomini dovevano cercare fortuna in terre lontane e il lavoro a casa e nei campi era tutto sulle spalle delle donne e dei ragazzi restati a casa. Per avere qualche soldo le donne del posto cominciarono a commerciare i prodotti dell’orto nei paesi vicini: partivano all’alba a piedi o in bicicletta; alcune arrivavano fino al mare; stavano fuori anche qualche giorno fino a che non avevano venduto tutto. Negli orti di casa, grazie anche alla posizione soleggiata e riparata dai venti, producevano una gran quantità di ortaggi e frutti prelibati, ”civoles, fasoi, radics, verzes, milus, pirus, siespes e ogni ben di diu”…E c’era anche chi produceva e vendeva semenze. Era un lavoro duro ma permetteva di guadagnare qualche lira o di barattare gli ortaggi con farina in modo da tirare avanti. Queste donne per certi versi eroiche erano conosciute come “rivindicules”. Come ogni storia che si rispetti ha un inizio e una fine. L’epopea delle rivendicules cominciò a declinare con il boom economico e la nascita della società industriale che portò il benessere anche in queste terre: si prendeva di più a lavorare “sot paron” anche se capitava di lavorare in città lontano dall’orto. Le ultime “rivendicules” resistettero fin quasi prima del terremoto. Quel comune che contava circa 4000 abitanti, nel giro di 50 anni si spopolò e rimasero in poco più di 1000… chi in città, chi in Francia o nelle americhe.

Le Rivindicules oggi

Queste donne oltre a diffondere i prodotti del loro orto hanno avuto un ruolo importante nell’introdurre, selezionare e creare delle varietà locali di ortaggi e piante da frutto adattate all’ambiente in cui vivevano. Tutto questo patrimonio di biodiversità, una vera ricchezza in termini genetici, che rischiava di scomparire per sempre, è ora attentamente  custodita da alcuni appassionati, che sono riuscire a salvare dall’oblio diverse varietà locali tra cui la cipolla rosa della Val Cosa, ora presidio Slow Food, e la varietà locale di cavolo broccolo friulano a foglia larga. glzf17 (1)Tutte persone con la stessa passione dell’orto e con la consapevolezza che i sapori di ortaggi e frutti antichi sono l’espressione di un territorio, di una cultura e di una sapienza da tramandare.
Per questo ora opera a Castelnuovo del Friuli un’associazione che porta il nome di queste donne tenaci che coltivavano  e vendevano i prodotti dell’orto…”le Rivindicules”.
Abbiamo scelto questo nome perchè vorremo avere la loro stessa fantasia nelle avversità e la stessa saggezza nel coltivare l’orto, nel selezionare e conservare le varietà locali che ci hanno lasciato in eredità, ma anche perché ci piace stare nell’orto e condividere con altri lo straordinario sapore dei prodotti che coltiviamo!