Incontro con Pecora Nera: presentazione del libro “Il buon selvaggio” – venerdì 11 dicembre ore 20.30 a Villa Sulis

Le Rivindicules hanno il piacere di ospitare l’amico Denis Bonanni (Pecora Nera) a Castelnovo del Friuli, a Villa Sulis, venerdì 11 dicembre, alle ore 20.30, per la presentazione del suo nuovo libro “Il buon selvaggio” .

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Denis vive in Carnia a Raveo, dove è nato nel 1984, ed ha scelto di lasciare il suo lavoro di tecnico informatico per diventare ortolano e contadino autosufficiente e “in felice decrescita”.

Un percorso che Denis inizia a documentare nel libro “Pecora Nera(In questa nuova vita non ci sono domeniche. Le settimane non segnano più il passo. E’ la natura a scandire il tempo. Non dovremmo portare più orologi al polso, come cappi al collo) e che continua ora a descrivere ne “Il buon selvaggio”.

L’autore sarà presentato da Gianni Colledani.

Vi sottoponiamo il link a un bell’articolo apparso su Il Piccolo e trascriviamo di seguito la presentazione della Marsilio Editori.

 

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Nell’anno di Expo l’idea di una vita secondo natura affascina sempre di più l’uomo moderno. Dal suo rifugio montano, lontano dai clamori della manifestazione milanese dove tutti si muovono e fanno polvere rimestando nel gran calderone della Green Economy, l’autore tenta una via più autentica e meno immediata alla sostenibilità. Il suo percorso parte dall’esperienza di contadino in felice decrescita per elaborare il manifesto del buon selvaggio. Nel suo podere, un frutteto che ricorda il Giardino dell’Eden fa da cornice a campi di cereali e legumi. Sulla tavola porta un’alimentazione scarna, integrale e frugale a prevenzione delle malattie del benessere. Tra le sue priorità il senso di appartenenza ai luoghi e alla comunità e tempo per annoiarsi.

Il buon selvaggio non rifiuta la tecnologia ma accetta la sfida di un suo uso equilibrato, non lancia dogmi come macigni ma si pone domande e sperimenta uno stile di vita sempre aperto al confronto. Si districa tra gli inganni del vivere quotidiano elaborando una personalissima via alla felicità. A fare da sfondo, l’estremo rifugio di sempre: la Montagna – quelle Alpi segrete dove il buon selvaggio dei tempi moderni potrà rintracciare la solitudine terapeutica che in un continente sovrappopolato è un bene assai raro.